Grande Sassiere


	Francia Savoia
	È un piccolo comune che, insieme a Tignes, forma un ampio comprensorio sciistico; molto frequentato anche d'estate per le numerose escursioni esistenti nei dintorni. Prende il nome dall'omonimo fiume da cui è attraversato, l'Isère; affluente del Rodano, origina dai ghiacciai delle Alpi Graie a quasi 3000 metri di quota nei pressi del Colle dell'Iseran. clicca per visualizzare una mappa

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Grande Sassière
3751 m

percorso a/r	punti di appoggio -- nessuno		difficoltà
	tempo medio di andata (soste escluse) 4^h00^'	pendenza media salita 25%

altimetria del percorso

Località di partenza: ----------> Barrage de Saut a quota 2280

Dall'Italia la via più breve è attraverso il valico del Moncenisio;:superato anche l'Iseran (il valico più alto delle Alpi) si scende a Val d'Isère. Poco dopo, all'uscita del Tunnel du Villaret si prende a destra (bivio non segnalato) una strada di montagna che bisogna risalire per circa 7 km fino ad un parcheggio sterrato vicino al Barrage de Saut. Ben visibile e impressionante si staglia la meta.

Possibilità di parcheggio e sosta anche per i camper.

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	L’Aiguille de la Grande Sassière è un'alta montagna delle Alpi Graie posta sullo spartiacque Italia/Francia che nel periodo estivo (quando non c'è neve e ghiaccio) diventa accessibile, attraverso il versante francese, anche ad escursionisti che abbiano però una buona esperienza di montagna.

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Per quanto si tratti di un facile itinerario, ci sono comunque alcuni brevi tratti in cui bisogna aiutarsi con le mani e che, se bagnati, possono diventare anche pericolosi. Ci sono poi circa 1500 metri di dislivello per cui occorre una buona preparazione.

Alla partenza ci sono divere paline indicatrici ma, stranamente, nessuna che indichi la nostra meta; bisogna prendere uno stretto e anonimo sentierino che punta ripido verso nord attraversando ampi pratoni.

A 2700 metri il primo breve salto roccioso in cui bisogna aiutarsi con le mani. A 2950 metri ci si trova s

u una vasta e panoramica cresta e poco dopo davanti ad un altro salto roccioso più impegnativo che può essere aggirato sulla sinistra (in realtà il vero sentiero è un po' più in basso). Dopo un breve avvallamento bisogna risalire una cresta rocciosa, meno impegnativa di quello che appare, fino a scollinare sulla cresta ovest con la sua bella vista sul ghiacciaio (a circa 3300). Si prosegue senza difficoltà fino all'inizio del ripido e faticoso tratto finale; ci sono ancora un paio di punti delicati e il ripido tracciolino finale che risale (con pendenze anche del 40%) il ve

rsante di fini detriti sotto la vetta (in caso di neve ghiacciata quest'ultimo tratto richiede l'uso dei ramponi). Si capisce che la fatica è al termine quando appare prima la testa e poi il corpo di una madonnina che vi accoglie in cima. Se la giornata è bella, un ampio panorama si apre ai vostri occhi.

Il sentiero, mai segnalato ma facilmene seguibile anche quando diventa una semplice traccia sia perchè molto frequentato sia per la presenza di ometti (alcuni anche molto grandi), consente di arrivare ad una cima con un'altitudine non comune per una semplice escursione; molto bello quando costeggia il Ghiacciaio della Sassière coi suoi crepacci a sinistra e gli strapiombi sulla destra.

È anche possibile suddividere la salita in due giorni -bivaccando nell´ampia depressione a quota 3100 circa- e godersi il panorama e il freddo dell'alba.

I primi salitori noti della Grande Sassière furonoWilliam Mathews e Michel Croz che, il 5 agosto del 1860, salirono dal versante ovest lungo quella che poi divenne la via normale (descritta sopra); trovarono però un ometto di pietre lasciato da precedenti salitori rimasti ignoti alle cronache alpinistiche dell’epoca.